martedì 22 marzo 2011

The Aurora by Terje Sorgjerd

Bellissimo video che sa proprio di "inizio", proprio oggi che ho avuto via libera per i finanziamenti !

Si ricomincia quindi, siamo di nuovo "On the Road" !!!

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lunedì 21 marzo 2011

Adesso parliamo di lavoro ?

Adesso sì, solo per un attimo, per riflettere che certe esperienze sono formative.
Si incontrano tante persone sulla propria strada, ognuna con i suoi pregi e difetti, valori e miserie. Senza voler esprimere un valore assoluto ma un mio personale giudizio, devo dire che nella globalità della mia esperienza professionale, questa è la prima volta che mi sento così colpito dalla bassezza morale di coloro che persa ogni dignità si appropriano senza vergogna del lavoro degli altri.

C' è chi dice che quando si ruba per il pane non è peccato. Faccio fatica a perdonare anche se credo che sia questo il motivo, anzi, voglio sperare che sia questo il motivo, lo spero non per me ma per loro.
Nessuna scusa invece per chi si approfitta di queste persone. Chi sfrutta la miseria degli altri è doppiamente miserabile.

Parliamo di lavoro ?

E come si fa.
Pur in questo momento di cambiamento per me importante non posso rimanere indifferente a quanto sta accadendo. I miei problemi e le mie preoccupazioni in confronto assumono l'importanza - ed il senso - di una partita del monopoli giocata il sabato pomeriggio.

A distogliermi dalla scelta dei colori delle mie Polo, dai lavaggi e dettagli dei miei adorati jeans e dalla fondamentale scelta dell' arredamento del mio ufficio - tutte cose che solo a citarle mi sembrano davvero delle puttanate da adolescente - è la evidenza che pur in un mondo in evidente ed inarrestabile cambiamento, c'è chi crede ancora che il sopruso, la prepotenza, la cara vecchia e collaudata legge della giungla, possano rappresentare il giusto metodo mediante il quale ottenere i risultati. Incredibile.
Se già 20 anni fa - era il 1990 - erano imbarazzanti gli Stati Uniti che dichiaravono di trasportare nella loro stiva bombe la democrazia, ora - in vent'anni il mondo non è solo cambiato, è completamente un'altra cosa - la clamorosa rispolverata del motto libertè, egalitè ecc. ecc. di Sarkozy è assolutamente impossibile da accettare e più che sorridere ci fa veramente incazzare.

E' talmente evidente che trovandoci alle prese con il gigante statunitense spompato da troppe guerre e debiti e non più in grado di fare da gendarme del mondo ( chi controlla il controllore ? ) c'è già c'è chi è pronto ad approfittarne. Ecco quindi la Francia coniglio che esce dal cappello, che, pur ricondotta da tempo entro i suoi confini, ha conservato intatta la sua Grandeur, la Francia che ha le portaerei, la Francia con le bombe atomiche - ma cosa se ne fanno dico io - e che vuole quindi accapparrarsi il posto al sole, rilanciare quella corsa al colonialismo che un tempo la fecero grande.

Ma guardate che è cambiata la musica.
Io dico che non andrà così, sono convinto che il mondo - cioè noi - sia oramai oltre queste cose e che chi si comporterà in un certo modo verrà castigato dal suo stesso popolo.
La
Révolution adesso corre attraverso la rete, le televisioni indipendenti, una informazione che arriva chiara e senza censura; non sono più i tempi nei quali si potevano fare i propri comodi e raccontare balle attraverso "gli organi di stato". Gli affari sporchi sono in piazza in tempo reale e quindi di dominio e dibattito pubblico. La ditta Sarkò & co. deve tenerne conto altrimenti non resterà a lungo al governo e chi come lui perseguirà un obiettivo che non sia il bene comune - e non sta a lui decidere che cosa è il bene comune - farà la stessa fine.
Chi di libertà ferisce di libertà perisce. Cio' che è successo in Africa può succedere benissimo anche da noi.

giovedì 17 marzo 2011

NO FLY ZONE


E mentre noi siam qui a dibatterci dei nostri piccoli e miseri problemi, l' ONU ha votato la risoluzione che ha dato il via libera alla NO FLY ZONE sulla Libia.
Sarò il solito menagramo ma ho come l'impressione che dietro a questa cosa si nasconda un problema grosso, davvero grosso. E' come se fosse scattato un meccanismo, qualcosa che assomiglia molto ad una trappola.
Mai sentito parlare di Casus Belli ?

Italiano, ci sei o ci fai ?


17 Marzo 1861. Alzi la mano chi lo sapeva. Davanti al Parlamento sicuramente in pochi, almeno fino ad oggi, che adesso se lo son segnati, è giorno di vacanza.
Aldilà di sapere quando lo siamo diventati, la domanda vera è: lo siamo ? Italiani intendo. Siamo Italiani ? Bah, sempre che siamo figli dei nostri genitori, per esserci ci siamo, tecnicamente lo siamo per forza. Ce lo ricorda l'anagrafe e la nostra carta di identità.
Ma lo facciamo ? Se per fare l'italiano vuol dire fare il furbo, comportarsi da prepotente, piangere il morto per inculare il vivo, beh, ci facciamo e ancor prima ci siamo. Otretutto, ultimamente confessarsi italiani non corrisponde esattamente a dare una bella immagine di sè.Il mondo ci deride, ma lo ha anche sempre fatto.
Il dibattito di questi giorni verte sul concetto di sentirsi vicini a chi per farci tutti italiani si è battuto e ha sacrificato la propria giovane vita. I Garibaldini. A rendere onore a quei mille patrioti, poche facce sparute, qualche bandiera alle finestre, un Presidente della Repubblica che alza la voce come a scuola e un coro stonato in parlamento. Girando per il mio paese di provincia ho visto grandi bandiere esposte a grandi finestre di grandi case. Mi viene in mente il detto : più alto è il campanile e più bassa è la chiesa. Che si accompagna anche bene a can che abbaia non morde. Detti popolari che raccontano in due parola l'essenza delle cose.
A chi rendo onore io ? Io rendo onore agli Italiani che saremmo. A quei patrioti che potremmo essere se solo ci avessero davvero insegnato cos'è la Patria, se con il loro esempio ci avessero cresciuti onorando
chi si è battuto e ha versato il proprio sangue non per denaro ma per un ideale. Se invece di andare allo stadio con l'auto blu si intrattenessero con i giovani per dimostrare con i fatti che valori come Onestà, Dignità, Onore, Rispetto e Solidarietà hanno per loro un valore allora forse potrebbero diventare valori trasmessi e farli nostri. E quindi poi noi ci crederemmo alla storia di Garibaldi.
Se amate una donna non aspettate S.Valentino per dirglielo, così se siete Patrioti non esponete la bandiera solo oggi. Avere, possedere dei valori non significa alzare la voce un giorno e poi tacere ma esprimerli con i fatti, sempre, senza feste comandate tipo "oggi siete cristiani, domani siete innamorati e dopodomani sarete patrioti".

In un mondo perfetto essere Patrioti non sarebbe neanche necessario.
In un mondo guidato dalla intelligenza non esisterebbero nazioni migliori di altre o bandiere più belle, ma semplicemente culture e capacità diverse che coopererebbero per il bene comune.
In un mondo non perfetto come il nostro invece, governato e rovinato dagli interessi economici, essere Patrioti serve. Serve ad impedire che il forte schiacci il debole e che il ricco butti a mare il povero, serve ad impedire che ciò che è stato costruito venga distrutto in nome dell'egoismo e della avidità.
Queste però, permettetemi cari ministri fasciati di tricolore, non sono cose che dobbiamo pensare noi da soli in un giovedì pomeriggio, son cose che dovete dimostrarci voi, con i fatti, a noi ed ai nostri figli. Non chiedeteci di essere patrioti o italiani se voi per primi non lo siete. Amor di patria non significa un bel discorso o una presenza in parlamento a cantare l'inno d'Italia. La libertà è un bene al quale siamo talmente abituati che adesso ci facciamo appena caso, ma la storia, anche quella del nostro paese, ci racconta che "giù in basso" i Patrioti ci sono,
ci tocchino la libertà, alzino la mano sulle nostre famiglie ed i nostri cuori saran pronti alla morte e la carne pronta per i cannoni.
Ma se leggenda racconta di ministri che nel dopoguerra si prestavano il cappotto per andare agli incontri di stato, l'individualismo, l'egoismo e l'avidità che al contrario oggi ci vengono arrogantemente esibiti sono insulti alla memoria di coloro che
per quei valori - oramai solamente vagheggiati - si sono realmente sacrificati.
I Garibaldini sì che erano patrioti, ma loro a differenza di noi avevano Garibaldi.

lunedì 14 marzo 2011

Monday Joke

sabato 12 marzo 2011

YAMATO

Per un giapponese Yamato significa tutto: Terra, Storia, il Popolo, Forza, Sogni.
Non conosco una altra cultura che abbia saputo esprimere e custodire in una cosa così piccola come una parola il significato di tutto ciò che la rappresenta.
Credo che questo nasca dal fatto che il popolo Giapponese sia da sempre abituato a fare i conti con lo spazio ristretto che gli è concesso, sia in termini fisici che emotivo.
Quello che è successo non è altro che un nuovo capitolo della storia di un popolo costretto a vivere pericolosamente, troppo pericolosamente, su un terreno geograficamente limitato, ostile, da sempre teatro di avversità e catastrofi e che inevitabilmente lo ha costretto a sviluppare una mentalità di impassibile ed obbediente distacco da tutte, tante, le sofferenze che ha dovuto affrontare nella sua storia millenaria. Invasioni, guerre, un medio evo tremendo, isolamento, bombe atomiche, godzilla, competizione economica globale, sovraffollamento, terremoti, tsunami. L'immagine che ne esce è quella di un popolo di automi, obbligato per una semplice questione di senso pratico a distaccarsi dalle proprie emozioni, un atteggiamento che normalmente sviluppa chi si confronta continuamente con la morte, come i veterani di guerra o i medici chirurgi.
Un cortocircuito che ha generato un popolo in grado di esprimere le forme d'arte più elevate e allo stesso tempo le crudeltà più incredibili, ma che semplicemente non ha nè tempo nè un posto nel quel fermarsi a piangere - che se c'è un terremoto e vorrebbe urlare e fuggire deve invece stare al suo posto aspettando diligentemente che finisca - che se una centrale atomica sta per saltare in aria
il paese deve comunque continuare a portare avanti la sua quotidianità, il lavoro, abbassando diligentemente il consumo di energia elettrica mentre viene con calma e metodo sgomberata una zona calcolata di un raggio di 20 km. Io posso solo immaginare un italiano - ma chiunque ! Non solo un italiano - al quale viene detto che il 21esimo km inizia da lui.Se gli alieni fossero sbarcati sul nostro pianeta, la loro base non potrebbe che essere il Giappone. Sarà per questo che amano così tanto lo spazio infinito, la fantascienza, semplicemente la loro vita gli va troppo stretta, costretti come sono a non potersi nemmeno permettere una crisi di panico.

lunedì 7 marzo 2011

SQUADRATLANTICA


Inizia quindi la nuova avventura in solitaria.
Ad accompagnarmi c'è la Banca, un "Convitato di Pietra" che con la sua muta presenza protegge ed incombe allo stesso tempo.

Da lì non si scappa, i numeri sono numeri, ma almeno non ci sarà qualcuno a dire nero quando io dico bianco.
Volerci provare da soli non significa necessariamente essere presuntuosi. Vuol dire avere il coraggio di rimetterci le penne in prima persona. E' una sfida con se stessi, c'è chi la fa attraversando l'Oceano in barca, chi l'Asia a piedi e chi aprendo una ditta individuale. Alla fine il meno coraggioso sono io.

venerdì 4 marzo 2011

LET'S GO TO BANCOMAT

Lunedì & Banca

Potranno mai essere due parole più infelici assieme ? No, non possono.
Ma come succede in certi momenti, per andare avanti bisogna "essere all'altezza della situazione" e quindi lunedì si va in Banca a negoziare il proprio futuro, sapendo benissimo che si va per chiedere. Sportello a destra >>------->

Le passate esperienze mi hanno fatto riflettere molto sulla mia adattabilità nei confronti di un socio finanziatore ed effettivamente la conclusione è che l'ultima cosa che devo fare è rimettermi a discutere con qualcuno.

Meglio quindi soli che male accompagnati sperando che la cosa non mi faccia troppo male. In ogni caso è un dato di fatto che una qualsiasi impresa debba avere un rapporto con le Banche, a questo punto prima si entra nell'arena e meglio è.

mercoledì 2 marzo 2011

NUOVI ORIZZONTI 2

Mi giunge in questi giorni la bella notizia che anche un mio Amico sta per aprire una attività tutta sua.

La sua nuova avventura si chiama
Corte Malaspina è un B&B
e si trova nella zona del Lago di Garda.

In programma anche l'apertura di un Ristorantino annesso; vorrei ben dire...
E' bello che si inizi nello stesso momento; potremo berci un caffè fra il fresco degli alberi ed aggiornarci sulle nostre nuove vite.

NUOVI ORIZZONTI

Fortunatamente i giorni passano ed i nuovi pensieri positivi e rivolti al futuro cominciano a prendere il posto dei cattivi pensieri del recente passato.
Sta per nascere Squadratlantica!
Un salto nel vuoto ma esperienza e buonsenso ci aiuteranno a dirigere il nostro volo finalmente solitario.
Trovato l'ufficio, rimangono delle carte da firmare e poi si può ricominciare ad incontrare i fornitori. Intanto si lavora sul progetto, comunicazione e web-shop.



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martedì 1 marzo 2011

Nuove frequentazioni


No, non mi sono messo a frequentare i parroci di paese; la foto è lì per collegarmi a quanto detto ieri. Oggi è stata una giornata di direttori di banca e di avvocati ed il buon Don Camillo secondo me racchiude abbastanza verosibilmente le sensazioni che mi hanno trasmesso le due persone che ho incontrato.
Credo, spero, che siano stati due incontri positivi. Se non altro sono due persone che mi aiuteranno a muovermi con consapevolezza evitandomi suicidi economici.
Se penso che questa faccenda è iniziata con un sogno, mi lascia un po' di amarezza ritrovarmi in una situazione così concreta.
Comunque sembra tutto a posto e andiamo avanti.
Oggi ho anche visto anche dove metterò su casa " The Office " a breve le foto.