domenica 17 ottobre 2010

Move on / grazie mille Blogger !

Dopo dubbi, ripensamenti e malinconie siamo arrivati al momento fatidico.
Da oggi infatti anche il blog si trasferisce definitivamente sul sito di haenG.
Lì porteremo tutto il nostro mondo e la nostra storia: i modelli, le foto dei clienti, chi ci ha pubblicato e dove. Potrete insomma leggere di noi e del nostro progetto entrando davvero in casa nostra.

Che dire... come sempre succede quando ci si trova bene, mi ero veramente affezionato alla ospitale casa di Blogger che adesso lascio davvero a malincuore.
Blogger è stato un ospite davvero straordinario che mi ha messo in grado di iniziare a raccontare con le parole e le immagini, senza correzioni e censure, la mia storia a tutti. Per chiunque ha qualcosa da dire, da mostrare e da raccontare le sue porte sono sempre aperte ed in una manciata di minuti la vostra storia va in "worl wide webvision". Questo è fantastico !
Un abbraccio forte quindi, come quando dopo una lunga permanenza ti ritrovi con le tue cose sulla porta di casa e c'è lì il tuo amico che ti ha ospitato, ascoltato, aiutato.. e ti viene un po' il magone...

Ci vediamo su haenG/journal

mercoledì 13 ottobre 2010

Stage on line - Sviluppo haenG donna - 01 RICERCA

SEGUI LO STAGE IN TEMPO REALE SU FACEBOOK

Quando si parla di donna, si parla di forme rotonde, addolcite. Bisogna fare i conti con le curve e - come nella realtà - cercare di non esagerare rischiando una brutta e catastrofica uscita di strada.

Il pantalone donna jeans&denim è il bustier del XXI secolo: bisogna stringere dove serve e lasciar andare dove si vuole che vada.

Già con l'uomo abbiamo affrontato il tema del lato B con il dovuto impegno ottenendo un pantalone che come ha detto qualcuno: "davanti è da uomo, di fianco è unisex e dietro è da donna... ".

Questo approccio ci ha permesso di realizzare un pantalone che indossato anche come boy firend fit non sì è comportato per niente male; adesso vogliamo fare un pantalone che sia talmente donna da far trasparire anche un lato maschile...

LIU JO. Per fare il fit "push up" bisogna per forza aggiungere delle pences ? Ottima domanda. la mia modellista dice di sì, è come per i riggiseni. In questo caso vorrei essere modellista anch'io per poterci provare a farne uno "pulito"...

Il push up secondo SPORTMAX CODE. Azz... sembra quasi un haenG con quei tagli un po' diagonali... ed anche in questo caso pences & pences...

Levi's. E' uscita questa cosa dei tre fit. Quali sono i risultati ? Problemi per tre ? Cosa pensa una donna quando si sente dare della Bold ? Bella idea quella del misurometro, ma funziona ???

lunedì 11 ottobre 2010

Stage on line - Si inizia.

Prendendo come spunto lo sviluppo della linea haenG donna iniziamo quindi anche a "raccontarvi come si fa" senza pretesa di mettersi in cattedra ma con la volontà sicura di trasmettere almeno le nozioni di base - cos'è un cartamodello, cos'è un tessuto cimosato, cosa vuol dire enzime wash etc. etc. - in modo che chi si è dato l'obbiettivo di fare questo mestiere può dare una occhiatina e pensare un po' al futuro...

Segui lo stage qui e su facebook

(courtesy pic from VINTAGE FASHION BLOG )

giovedì 7 ottobre 2010

New Recruiting Campaign >> Ranger




mercoledì 6 ottobre 2010

New Recruiting Campaign >> Ranger


martedì 5 ottobre 2010

New Recruiting Campaign >> Ranger

lunedì 20 settembre 2010

Join Us > diventa web-sellers di haenG

Grazie alla particolarità del nostro prodotto, offriamo a tutti i navigatori del web la possibilità di entrare in squadra. Nessun deposito, niente campionari, corsi o viaggi.
Tutte le info qui , mentre per recarti direttamente all' ufficio reclutamento segui la freccia >>---->

mercoledì 15 settembre 2010

hanGing haenG

Dunque, dunque... lezione di "aggancio"... perchè quando metterete le mani sul vostro haenG vi potrà anche, che diavolo, capitare un giorno di doverlo lavare ( non sto scherzando ) senza tuffarvi nelle rapide di un fiume.
Ecco quindi, per quei coraggiosi a sangue freddo, le istruzioni per togliere il gancio.

L'istinto mi costringe però a proporvi le istruzioni solo per l'inserimento; se proprio volete levarlo dovete fare il contrario di ciò che vi dico io...


o

lunedì 6 settembre 2010

woman in progress - sensazioni

Che denim indossa questa ragazza ? Provate a chiudere gli occhi e immaginate, ciò che vedretè è haenG.

venerdì 3 settembre 2010

Lavora con haenG > Recruiting in progress

Il webseller è una nuova figura professionale creata per interpretare anche nella fase di commercializzazione i principi di un prodotto no logo. Per la prima volta il margine economico viene condiviso con chi contribuisce alla diffusione dell’informazione relativa al prodotto, promuove il passaparola e ne favorisce quindi la commercializzazione. Un codice identificativo determinerà uno sconto al cliente e retribuirà con una percentuale economica il webseller. Non sono richiesti depositi, corsi o campionari.

Per inviare la tua candidature vai qui


Webseller is an all-new professional figure created by HaenG taem to transmit also in the marketing phase the no-logo product principles. For the first time the mark-up is share with who contribute to the circulation of informations about the product, promote the buzz and favour so the marketing. AN ID Code will determine a discount to the clients and they will remunerate with an economic percentage the webseller. Deposits samples or courses are not demanded.


Send your application here

martedì 24 agosto 2010

haenG reviewed by Keith....

Una bella sorpresa che ho trovato al rientro dalle vacanze è la recensione ( & foto ) di Keith P.Rein, un artista americano che ho conosciuto tramite Wait!

Keith realizza le sue intriganti opere su piccole tavolette di legno che riproduce in serie limitata e vende in tutto al mondo a prezzi davvero interessanti. Il suo sito è qui.

Anche con Keith stiamo verificando la possibilità di una collaborazione e non è detto che quanto prima qualche sua opera realizzata appositamente per haenG possa finire su qualche limited edition, per il momento ci ha regalato un assaggio del suo tratto con lo sketch qui sotto...

Here we are... thanks to our friend Keith P. Rein from Athens in Usa for his review & pics. Keith is a really talented guy, take a look here. We met him here and now we're planning to make somethin' together... stay tuned...





"Haeng is an italian denim company doing things right, and their own way. Before I break down the pair I have my hands on, I want to say that whenever I wear these bad boys, I am complimented by both the ladies, and the dudes that want a pair.

Fit is always the most important part of clothing, and these are spot on. From what I hear from the guys behind the label, the jeans run snug, so it's best to size up one size. I've been rocking the hang bang model which is a low-rise pant, slim through the thigh and calf, with a smaller boot cut opening - which is great, because most american boot cut jeans have too large of an opening.


The guys behind Haeng are completely involved in the details. There are no visible labels, no logo that points to the company. The name of each fit is sewn into the pockets! You can recognize a pair of Haeng denim by the craftsmanship and carabiner affixed to the coin pocket. For those who are unsure about the look of this, when ordering online, you can choose to have the carabiner or not. However, I have used mine to open beer bottles, so I'm all for it.


I tend to wear my denim to the ground, however, the crotch always seems to go before the rest of the fabric. These 'tear hotspots' are reinforced with an extra layer of denim, or thickened seams. I don't think these will breakdown anytime soon.


This particular model comes slightly distressed - a few snags here, some subtle paint drips, and of course a bit of fading and whiskering. Because of this, I classify this as a very well fitting workman's jean, a little rugged, a little americana. That being said, I wouldn't suggest wearing these to factory - they just look too good. They can easily be worn for a casual night on the town.


The hang bang also comes in a raw version, and you can imagine how awesome it will be wearing these day in day out and making your own mark in them. Because of there are no signs of wear in this particular style you can dress them up a bit more.


On the details -


A tonal stitch shoots diagonally across one thigh and the back right pocket has a smaller pocket sewn on top of it. If you are a bartender, the smaller pocket is perfect for a bar-key. It also fits my phone and the main pocket still has enough room for my wallet. The coin pocket that houses the carabiner is backed with a piece of leather to keep the denim from fraying. And don't worry, there is a functional coin pocket on the left side that I keep my pocket knife in. I believe the jeans come with a fixed inseam, as most well-made denim does. I tend to take my jeans in to a taylor to hem them with little to no break. However, the inseam of these has a thicker interior stitch (almost like a beefroll on some loafers) and i did not want to break this up, because its very nice. Instead, I cuff these pants and I think they look amazing.


I currently do not own a better made and fitting pair of jeans, and look forward to snagging another."


--
keith p. rein
artist/designer


holidays sweet holidays


E già... la passione va coltivata anche lasciandola riposare.

Quindici giorni di stacco totale, disintossicati dall' indaco che ci percorreva vene e arterie causandoci stordimento e allucinazioni. Ma si sa, quando ci si è dentro prima o poi ci si ricasca.

E allora salutiamo i vigneti, le strade bianche, pescherie, trattorie, spiaggie e mare; tenere la mente sgombra non è stato facile ma adesso, con un po' più di colore e qualche kilo in più, siamo pronti a riprendere il filo dei nostri pensieri...

mercoledì 4 agosto 2010

Best seller preview AI 2010

Come spesso accade le cose fatte senza compromessi o sono un flop o funzionano alla grande.
Il modello HANGBANG con il lavaggio più raffinato, il modello di punta o come piace dire a me, Flagship della collezione AI 2010 è il capo più richiesto, a dispetto del prezzo. Come dire: se lo fai fallo fino in fondo.
D'altro canto è il primo haenG, quello che deve restare, quello che fra anni sarà un mito, per me che l'ho fatto e per chi, fra i primi, l'ha preso.

Nei negozi a Settembre, on line 100 pezzi e solo 100.

martedì 27 luglio 2010

L' altra metà del cielo indaco

> guarda sempre più a haenG. Dai reports delle vendite salta subito all'occhio che molti clienti hanno inserito nei loro ordini le taglie destinate alla vendita boy-friend fit, vale a dire pantaloni da uomo destinati al pubblico femminile. Sarà perchè è il suo momento ( almeno così mi dicono, io di tendenze non capisco niente ) o forse perchè alle donne piace e basta, ed è quello che preferisco pensare io. E’ un altro esempio di come oramai haenG stia prendendo la sua strada in completa autonomia decidendo da solo ( o da sola… ) cosa fare e quando farlo. Dai primi pantaloni “rubati” dalla sala prove o dalle taglie basse maschili delle stagioni scorse ci ritroviamo ora senza accorgercene a proporre le taglie 27 e 28 destinate specificatamente al gentil sesso.
A brevissimo quindi l’inevitabile e graditissima ( specialmente in fase di fitting ! )presentazione del primo vero e proprio woman haenGstyle…

The other half of the indigo sky is looking more and more at haenG.
Sales reports prove that many clients have ordered jeans in sizes aimed at the boyfriend-fit market, which means men's pants for women. It could be because now it's the right moment (at least that's what I'm told, I don't really get trends) or because women just love them, and this is what I prefer to believe.

This is just another example of how haenG is creating its own path completely independently, deciding on its own what to do and when to do it.
From the first pants taken from the sample room, or the lowest men sizes of the past seasons, we are now creating sizes 27 and 28 specifically aimed at the female market.

Very soon, therefore, we will introduce the inevitable and very pleasant (especially in the fitting stage....)
first real woman haeGstyle.

venerdì 23 luglio 2010

denim no logo - boxe no logo


no logo warriors

Italia, finlandia, Stati uniti... i primi haenG sono partiti, pronti a combattere la battaglia contro il nemico peggiore: il brand....




mercoledì 21 luglio 2010

Tabella misure

E questa è la tabella misure in stop motion.
L'operazione è semplice: prendete il pantalone che ha una larghezza di vita corretta per voi >> vale a dire che se vi piace "giusto" sta su senza cintura mentre se vi piace morbido vi cade un po' giù e si appoggia sui fianchi >> appoggiate sul tavolo con la cintura dritta, senza sorriso - per "sorriso" si intende quando la parte anteriore disegna un semicerchio rispetto alla posteriore >>> si misura la larghezza del pantalone senza tirare >>> si prende la tabella e si individua la taglia corrispondente.
Noi preferiamo indossare e vedere haenG con una 1/2 taglia in più, vale a dire una vestibilità morbida e rilassata, va tenuto conto comunque che il denim tende a "mollare un po' " quindi se, ad esempio, il vostro pantalone misura 45 cm giusti giusti io prenderei una 33.
haenG ha una vestibilità regolare, senza estremismi, i fondi tendono a non essere assolutamente larghi, essendo sui 19 / 20 cm, il cavallo monta bene - vale a dire che non è low crotch > la cintura è sagomata ( un lusso parlando di uomo ) e quindi appoggia bene e non "sbocca". Il fianco è dritto, ottimizzato per l'utilizzo dei tessuti cimosati.


Haeng fitting video

Navigatori solitari, anime del web, atleti dell'acquisto online : ecco il video che vi dirà come farvi aiutare dal vostro jeans preferito - ma ormai un po' liso e vecchiotto - per individuare la taglia haenG che fa per voi.

venerdì 16 luglio 2010

Settimo Cielo

Ho conosciuto Andrea qualche giorno fa.
E' bello quando le cose succedono in maniera spontanea, quando le persone "creano" le occasioni e le occasioni diventano progetti.
Settimo Cielo vale haenG. Per come la leggo io Andrea è una persona di passione prima che di carne ed ossa, ha creato Settimo Cielo in un momento che nessuno avrebbe avviato un progetto commerciale e gli ha dato un nome che le dice lunga sullo stato d'animo che alberga in questo giovane uomo. Adesso che le nostre strade si sono incrociate, che le nostre mani si sono strette, il massaggio di haenG passa anche attraverso le le immagini, le ispirazioni e le parole di Andrea.
Ho scelto di riportare per intero questo pezzo, che trovate anche nel suo blog, proprio perchè Andrea è evidentemente dotato di quella sintesi che a me invece fortemente manca. Ecco come spiega lui il concetto e la forza del no logo, un pezzo limpido, deciso, fonte di ispirazione per tutti i no logo warriors... :

Cos’è il NO LOGO?
In pratica si produce qualsiasi genere di oggetto che non ostenta un’etichetta, ci si limita con le iniziative pubblicitarie al minimo indispensabile, si produce con una grande attenzione al design (e al fitting nel caso di HaenG jeans), con un occhio attento all’impatto ambientale dei suoi oggetti (HaenG produce tutti i suoi prodotti in un raggio di 80 km) e si vende nei NEGOZI DI RICERCA sparsi con parsimonia in tutta Europa.

L’ossessione per il marchio – praticamente assente su tutti i prodotti HaenG – ha messo in secondo piano il vero motivo per cui si dovrebbe scegliere di acquistare un oggetto piuttosto che un altro: la sua effettiva utilità e funzionalità. Il sicuro successo di HaenG sarà sicuramente un mistero per tanti professionisti del marketing tutti presi a GLORIFICARE i marchi che amministrano come se fossero vessilli di qualche divinità e non semplici nomi di aziende. HaenG sarà in definitiva un caso di studio che dovrebbe far riflettere sia gli imprenditori che i consumatori.

giovedì 15 luglio 2010

Product philosophy


Allora: siamo in campagna vendita. Un negozio mi dice" la collezione mi piace ma perchè devo inserire il tuo quando ho già un prodotto ad prezzo decisamente inferiore che esce a badilate ?" La definizione "badilate" la trovo particolarmente adatta. La mia è una esternazione dettata dalla rabbia per una mancata vendita ? Anche, però. Lasciando perdere il fatto che i prodotti sono MOLTO diversi, ma a quanto pare il cliente questo non lo coglie - voglio chiarire alcune differenze che evidentemente non sono ben rappresentate e quindi comprese e valutate.
Dunque. Dato che con le parole si fa fatica, lavoriamo allora per esempi: cos'è l'agricoltura biologica ? Andiamo su Wikipedia che dice:

"L'agricoltura biologica è un tipo di agricoltura che considera l'intero ecosistema agricolo, sfrutta la naturale fertilità del suolo favorendola con interventi limitati, promuove la biodiversità dell'ambiente in cui opera ed esclude l'utilizzo di prodotti di sintesi (salvo quelli specificatamente ammessi dal regolamento comunitario) e organismi geneticamente modificati."

Io partirei da qui per compiere un percorso: Esistono le mele ed esistono le mele biologiche. Questo può essere inteso come : esistono prodotti finti ed esistono prodotti veri, vale a dire di contenuto. Non a coso le mele e le fragole biologiche sono molto meno appariscenti, grandi, belle e colorate di quelle "standard".

Andiamo avanti. Anche nel nostro caso specifico - l'abbigliamento - esistono due gruppi : i capi "finti" vale a dire o prodotti logati che di concreto spesso non portano niente - e se lo portano se lo fanno strapagare - o prodotti massificati che hanno nel prezzo la loro unica qualità, mentre la qualità, quella vera, si rispecchia appunto nel basso prezzo.

Esistono poi capi di abbigliamento che... portano. Una volta il logo era un segnale di qualità. C'era il sarto che cuciva l'etichetta del tessuto utilizzato sulla manica della giacca, ma attenzione, non per "apparire" ma per dichiarare una qualità VERA.

Da "Storia del Logo" : Se andate da un Antiquario, gli chiedete di mostrarvi delle teiere d'argento e di motivarvene la qualità, lui vi farà osservare che sul fondo della teiera sono impressi i vari marchi di chi ha partecipato alla realizzazione. Ecco quindi che appariranno i simboli del produttore dell'argento, di chi ha disegnato la teiera, dell'artigiano che l'ha effettivamente realizzata nonchè quello dell'acquirente, vale a dire il negoziante. Questa era la qualità. Una volta.

Con il tempo sono cambiati i parametri e per dirla secca con due - belle - parole di un negoziante : un cartellino con del tessuto attaccato.

Don Chisciotte prima di noi ? Speriamo di no. Togliere il logo significa rifiutare chi ci ha offerto di mettere il logo in discoteca, sui motoscafi o sui bordi dei campi da rugby. La coerenza vale tanto e tanto si paga, è cosa rara e quindi costa. Scegliere di produrre in Italia - ma più che in Italia preferisco dire "qui vicino", "sotto controllo" a Verona - che il made in Italy fine a se stesso è una buffonata - dicevo produrre in Italia significa pagare un capo finito 20 euro invece che i 7 dollari canonici. Tutte queste cose poi finiscono nel capo e si incontrano in negozio con un prodotto logato, massificato e a basso prezzo. Il negoziante non coglie la differenza, non la trasmette al cliente e quindi la mela che costa 1 euro è uguale alla mela che costa 20 cents e la battaglia è persa...

Cosa fare quindi ? Informare. E' quello che stiamo provando a fare. Dobbiamo essere belli ? Per alcuni lo siamo. Dobbiamo essere bravi ? Ma siaaamo bravi, ce la mettiamo sempre tutta. Ok... dobbiamo.

Però, per favore, voi dovete pensare anche a cosa mangiate quando comperate un hamburger per un euro...

domenica 11 luglio 2010

Scè

C'è una cosa che faccio nelle occasioni speciali. Ai più, consultare gli Oracoli può sembrare una cosa sciocca, ingenua. Per quel che mi riguarda, essendo il responso mai una profezia vera e propria ma piuttosto una specie di parere esterno, mi approccio alla saggezza de I-CHING con grande rispetto.
Per chi non lo conoscesse questo Oracolo è stato composto grazie alla saggezza millenaria dei contadini cinesi, una visione della vita che nasce dalla osservazione e condivisione dei cicli della natura e del naturale appunto evolversi ed alternarsi delle cose.

Yin e Yang sono concetti conosciuti a tutti: il pieno ed il vuoto, bene e male, fortuna e sventura che si alternano componendo un equilibrio che per una ragione che potremmo definire divina è necessario all' esistenza del Tutto ed alla sua continuità...

Discorsi che rischiano di finire nel misticismo o peggio prendere una piega supersitiziosa. In realtà ciò che personalmente mi colpisce ed affascina è quanto questo parere esterno in realtà si adegui sempre alla perfezione alle situazioni contingenti... ad esempio, adesso che stiamo partendo con la prima vera campagna vendite il responso è stato un ideogramma che corrisponde al vocabolo Scè... molto istruttivo...


Ready to go

Collezione pe 2011 consegnata ai colleghi della vendita. E' stato come fare un piccolo tour e suonare i pezzi nuovi in anteprima per gli amici .
In effetti è un po' così anche per noi che facciamo stracci: è una questione di trovare le giuste assonanze con lo spirito che la gente ha in questo momento. Oh... speriamo che suoni bene...

giovedì 8 luglio 2010

As jimy done...


Quando il rapporto è viscerale, forte si vive e ci si nutre di amore profondo e odio distruttivo.

Jimi hendrix brucia la sua chitarra: rabbia, disperazione, la distruzione, l'annientamento per cercare la libertà da questo sentimento che ti sovrasta e domina o piuttosto amore e sacrificio come Mosè che offrì la vita di suo figlio a Dio ?

Nella geografia dei sentimenti la via della passione si incrocia spesso con la dedizione assoluta, pensieri fissi, ostinazione, rabbia, amore e odio. Ancora Mosè, oggetto, anzi soggetto di una scultura del grande Michelangelo, Mosè che da pietra diviene Opera e lì però si ferma, perchè è privo di vita, inanimato, viene colpito con rabbia da chi tanto lo aveva concepito e amato da pretendere di renderlo vivo. Amore e passione che si trasformano in rabbia, frustrazione, risentimento sino a sfociare in violenza distruttiva.

A volte idealizziamo troppo e trasferiamo nelle persone i nostri desideri e nelle cose le nostre aspirazioni. Michelangelo interrogò senza speranza una pietra e forse Jimi voleva solamente che la sua chitarra cantasse per lui.

Li capisco. Io mi aspetto che i pantaloni di haenG, tanto amore ci ho messo, raddrizzino le gambe e se ne vadano a spasso così come fecero le scope in un celebre film di topolino. Meglio che non succeda visto come finì in quel film, certo è che a volte davvero li attaccherei ad un muro...

mercoledì 30 giugno 2010

Be you, twice.


Sono arrivati. Le prime produzioni per l'invernale AI2010 ed i campionari PE2011. Per vie diverse ma assieme, come per un appuntamento con la storia: la nostra.

Emozione, orgoglio, soddisfazione.

Ma subito ti ritrovi a pensare a come esprimere meglio un concetto o a far ripulire quel tipo di lavaggio fantastico sabotato però dall' effetto pilling o a come riuscire a far sì che quella cucitura, cavoli, non rimanga soffocata dalle pieghe causate dal trattamento...

E' vero, a volte ci si chiede se si è normali. Io la risposta la trovo in un quadro del Canaletto, un ponte sospeso, nell' acconciatura di mia moglie o nella scelta dei vestiti di mia figlia di tre anni: ognuno ha le sue fisse, perde le ore a definire un particolare e ci mette magari un attimo a decidere un progetto globale. Io mi perdo le giornate ado osservare i dettagli. A modo suo è una specie di esercizio yoga: rilassa, predispone. Su di me i capi che stanno uscendo hanno un effetto rigenerante, mi stanno restituendo potenziato tutto quello che ci ho messo. Un effetto transfer, io mi sono espresso in questi modelli, nel loro disegno, colori e dettagli.

Freud ci sguazzerebbe nella mia scelta di fare un pantalone con un gancio.

Questa cosa poi del no-logo è veramente forte.

Un capo no logo ti permette di far uscire te stesso, la tua personalità. Attenzione alle parole: non sei chi indossi, ma ciò che indossi è te. Esaltante. Un capo no logo è un potenziante della personalità, un energy dress.

Va a finire che rischiamo una denuncia per spaccio di stupefacenti.

venerdì 25 giugno 2010

I segni del tempo


Ecco una cosa che mi fa davvero impazzire. La simulazione, le cose finte.

Da amante del denim non posso che rimanere affascinato dagli effetti che il tempo e l'uso possono realizzare sun un paio di jeans; detto questo, dichiaro la mia TOTALE contrarietà all'utilizzo di lavaggi e trattamenti che riproducono tali effetti su un pantalone nuovo.

Odio la finzione anche perchè, nella stragrande maggioranza dei casi, partendo da un seno rifatto, passando per il finto teak fino ad arrivare a certi vintage wash, il trucco c'è. E si vede.

E' un discorso che vale per tutto, una chiave di lettura universale: dal "niente marketing su un logo perchè svia l'attenzione dal prodotto" al "niente simulazione di vita vissuta".

Detto questo, manifestato il nostro dissenso, prendiamo atto :viviamo in un mondo che ha le sue regole, le sue mode e fissazioni. Se vogliamo lavorare dobbiamo cercare di dire senza urlare e magari convincere con l'esempio e con il tempo.

Ecco quindi il piano: partire da ciò che fanno tutti - con i dovuti distinguo - e percorrere, con chi ci sta, un percorso inizialmente personale e che mi auguro diventerà successivamente e con il suo tempo, un percorso condiviso.

Partiamo quindi con la nostra volontà di no logo e quella resta: niente logo. I capi che arriveranno a voi saranno inizialmente lavati, stralavati e rilavati, ci vuole un punto di contatto, un terreno comune, se mi metto a fare pantaloni no logo e non lavati, finisco sotto un ponte... però: già nella prima tornata che offrirò ai negozi, assieme al pantalone premium - in tutti i sensi, estetica e prezzo - comincerò a proporre lavaggi con "sempre meno": meno baffi ( ODIO I BAFFI FINTI... potrebbe quasi essere il titolo di un manuale sui lavaggi del denim ), meno sporcature, meno stropicciaure, resine, colle, bastonature martellature, mitragliate, rammendi, cerotti....

Chi si ricorda delle Timberland ? E dei maglioni del papà ? Cose, oggetti che miglioravano condividendo la vita con chi li indossava. Che pena mi fanno certi impiegati che nel weekend si vestono con dei denim che sembrano dire : io sono indiana jones, non vedete questi strappi ? Questa bruciatura sul ginocchio è il segno che mi è rimasto quando stavano per sacrificarmi sul vulcano mentre questi baffi sono usciti grazie a kilometri e kilometri fatti accucciato nella giungla.

Viviamo la nostra vita, non comperiamoci le rughe di un altro.

martedì 22 giugno 2010

Visioni (Boyfriend fit)

>>> chi non ha mai "visto il film" ? Vi sarà successo di entrare in una casa, appartamento o piccola stanza e di riuscire ad immaginarla già come la vorreste voi, di vedere appunto il classico "film": una specie di visione, di premonizione.

Son cose strane che succedono, belle. John belushi insegna.

Come già raccontato, haenG è nata da lì, una falsa impressione, un effetto ottico/onirico che ha messo insieme cose che insieme ancora non erano. E' partito il film, una serie di immagini che si sono affacciate in un lampo, raccontandomi una storia ancora da venire.
In una di queste immagini una figura femminile indossava un pantalone haenG, calato sui fianchi, comodo, una giacca nera, tacchi vertiginosi, il corpo abbronzato, le labbra rosse. >
Un trofeo su quel corpo che si è appropriato di un capo che era mio ed ora non solo è suo,
ma che in verità era dal principio intimamente nato per lei...

venerdì 18 giugno 2010

PE 2011

haenG fra un po' sarà finalmente pronta. La collezione PE 2011 è quasi terminata e sarà in presentazione ai negozi nei primi giorni di luglio. Si tratta di una quindicina di capi fra denim e cotoni, avremo i cimosati, i cotoni ad alta densità; i modelli sono chinos e cinque tasche, un tasconato ed un paio di corti, ci saranno lavaggi e trattamenti più o meno elaborati per poter offrire una buona gamma di prodotto e di prezzi.
E' sicuramente un passo in avanti rispetto alla collezione studio che abbiamo presentato in febbraio e che ci ha fornito utilissime informazioni in tutti gli aspetti sia di prodotto che commerciali. L'esperienza va accumulata e utilizzata per evolvere, gli apprezzamenti ed i complimenti sono arrivati e tutto sembra indicare che stiamo facendo decentemente il nostro mestiere, adesso però mi piacerebbe cominciare a vedere i primi pantaloni in giro e sentire i commenti della gente, il feedback più gradito e sincero è sicuramente quello che ti dà la strada.


giovedì 10 giugno 2010

Prime produzioni al debutto > Hangbang & Suicider

Siamo in dirittura d'arrivo con le produzioni. Un attimo di pausa in magazzino per il controllo delle misure e delle finiture e poi via in lavanderia. Si parte alla grande con i 2 modelli più belli e in fin dei conti complementari : hangbang, un Denim premium realizzato su tela ring con un lavaggio davvero splendido e Suicider un Mimetico realizzato su denim per corrosione poi sovratinto e trattato; dopo il trattamento sembra reduce da un missione a Bassora.
Personalmente approfitto dell'occasione per sfilare al volo un hangbang che voglio preservare così come è stato cucito - troppo bello - lo faccio lavare in versione raw, il che significa bagnato e ripulito dell'indaco in eccesso > in modo da non rovinare il divano bianco di chi ce l'ha <.
Una volta che rientrerà la produzione mi prendo il mio hangbang lavato Mart's mentre per il mimetico, mah... ci devo pensare un po', è molto bello ma non in questo momento non è nelle mie corde... d'altro canto mica devo fare solo ciò che mi metterei io.

Il treno

Le cose hanno un inizio.
Succede così: le vite scorrono, le persone in un certo momento si incontrano e capiscono che forse è arrivato il momento di fare qualcosa assieme. E' l'attimo nel quale nascono "le cose". In questi casi si usa dire che c'è un treno da prendere. O da perdere.
haenG è una di queste cose; nelle nostre vite è iniziata qualche mese fa, l'idea nata nel novembre scorso ha mosso i primi passi nel mese di febbraio, se ne è un po' parlato in giro, piace, non piace, piace. Il giro fatto per "testare" il mercato ci ha incoraggiato a proseguire, c'è voglia di idee ma soprattutto di messaggi chiari, basta confusione, scopiazzature ed idol-brands.
Proprio ieri parlavo con una ragazza - ciao Elena ! - che mi diceva: "Non esistono prodotti che non hanno mercato, esistono prodotti che non trovano il loro mercato". Il mercato di haenG non è localizzato, è finemente polverizzato, sparso in tutto il mondo. Un prodotto così caratterizzato ha commercialmente senso - il che vuol dire che si può pensare di venderne abbastanza almeno per campare e non di fare solo poesia - solo adesso che stiamo vivendo questa epoca di grande facilità di comunicazione. Internet: i blog, facebook, e-shop. Il passaparola accelera, salta, si amplifica, diventa esponenziale sulla rete. Andremo a cercare ed a trovare una a una le nostre piccole oasi, i luoghi e le persone per haenG. Chi abbiamo incontrato qui sul blog e su Facebook non ha ancora toccato un pantalone haenG, eppure oggi siamo già in 250. Gente che si è avvicinata e riconosciuta nell'idea e nel messaggio che contiene prima ancora che al prodotto.
Il prodotto, appunto: stanno arrivando i primi - piccoli - lotti di produzione. I pantaloni - detto da me è scontato - mi piacciono molto, i lavaggi altrettanto, ed è tutto realizzato nel giro di un'ora di macchina da qui. Che diavolo dopo le parole ci vogliono anche i fatti.
Li distribuiremo a chi ce li chiede, anche uno a uno e sarà un piacere anche spiegarli, e provarli uno a uno .
Io questo treno l'ho preso e per me, che in effetti un po' sono il treno, questo è il momento più bello: l'inizio del viaggio.

venerdì 7 maggio 2010

Accessori - fitting test

Sono arrivati i primissimi prototipi dal Giappone. Grande disponibilità e voglia di condividere, modestia, un approccio quello di Roberu che ti fa immaginare - e sperare - grandi possibilità di collaborazione. Curiosità verso il nostro prodotto anzichè l'ansia di nascondere il loro.

Come abbiamo fatto noi con i nostri capi, anche loro ci hanno inviato alcuni dei loro wallets & laces.
Li abbiamo messi assieme e ci sono piaciuti molto.

Ora che ci siamo fatti, per così dire, "un'idea del paesaggio", non ci resta che scegliere con cura i pennelli ed i colori e provare a metterlo sulla tela del nostro denim.



martedì 4 maggio 2010

Accessori


Siamo giovani ma pensiamo già in grande.

Per imparare ad essere grandi basta rifornirsi di un buon bagaglio di autostima - oltre che da una certa dose di sfacciata presunzione - andare dai migliori e proporre loro una collaborazione.
Parlando di accessori in pelle, tagliati su misura per haenG, la scelta migliore non poteva che essere la via giapponese.
E' successo quindi di incontrare un Artigiano, dotato di quel gusto spontaneo e naturale proprio di una cultura millenaria, composta da lunghe riflessioni accompagnate da azioni nette, sicure, precise.

Ad affascinarmi di Roberu, oltre a quella indispensabile passione che tutti ci lega e che tutto genera, è la spontaneità delle soluzioni stilistiche realizzate in tagli talmente semplici da risultare quasi spontanei, inevitabili, eseguiti seguendo ed accompagnando la natura stessa del materiale.
Ci siamo incontrati e ci siamo piaciuti. Il primo pacchetto di campioni ha impiegato quasi 20 giorni per arrivare nel nostro ufficio, ma il ghiaccio è rotto, il progetto è partito.
Stay tuned...

Rainy Verona

Qualche tempo fa, sul blog dei ragazzi di BlueBlood è apparso un post che parlava di Amsterdam sotto la pioggia: Rainy Amsterdam appunto.
Mi ricordo che alla visione di quelle belle foto, grigie e malinconiche, il mio sistema di autodifesa visualizzò automaticamente quella che io considero una ottima contromisura in giornate come queste, sicuramente belle artisticamente parlando ma, come dire, un po' deprimenti per il morale.
Oggi piove in po' tutta Europa e anche a Verona. Venendo al lavoro è quindi scattato il mio ECS -Emergency Countermeasures System. Ecco quindi una bella visuale della pioggia veronese...

E delle contromisure messe in atto. L' effetto è garantito, anche la creatività sta meglio con la pancia piena...

domenica 2 maggio 2010

Tattoed fingers

Il grande Terry Richardson non poteva mancare sul suo blog all'appuntamento con il tattoed fingers - una delle mie fisse - offrendoci questa affascinante e incompleta inquadratura.
*eat-punx ? Manca il primo dito, e poi chissà cosa vogliono dire quelle due lettere E C...
Google tarzan translate ci rifiuta la traduzione, io mi sbilancio su uno scontato beat-punk che suppongo possa invitare alla bastonatura del medesimo.
Slang di un ambiente al quale ahimè non ho accesso...

martedì 27 aprile 2010

Assaporare

Siamo alle solite. Una cosa è fare, un'altra è creare. Esistere o Vivere ? Personalmente è chiaro come la penso, per me la parola d'ordine è: Assaporare.

Assaporare un giro con mia figlia che pisola nel passeggino; lento, lento, per le vie della campagna dietro casa, nell'aria fresca e il sole della primavera.
Assaporare un viaggio in macchina ascoltando la Callas, Assaporare... che bella parola...
Assaporare una cena con gli amici. Le risate, i volti cari, la festa quando arriva il carrello con i bolliti e gli arrosti, il cuoco che - slow - affila il coltello....
Slow batte fast. lento batte rock caro Adriano. La differenza è passione.

sabato 17 aprile 2010

Coincidenze

Questa storia della polvere proveniente dal vulcano Islandese ricorda da vicino il libro di Cormac Mc Carthy La Strada (dal quale ho appena scoperto è stato tratto un film ). Coincidenze. L' occasione però per riflettere su quanto di buono abbiamo e di quanto allo stesso tempo questa cosa sia limitata. Il pianeta non è uno spazio infinito e quello che succede in Islanda succede anche da noi. Nuova coincidenza: l'Islanda è stato il primo paese a finire in bancarotta all'inizio della crisi economica. Associazioni di idee di un più che polveroso plumbeo sabato pomeriggio. Chissà cosa ne pensa Cormac...

mercoledì 14 aprile 2010

Il Nome dell'Anima

Il nome è anima. Il nome nel suo significato è il mezzo per dimostrare che ciò che conta non è apparire ma essere.

Nell’inevitabilità dell’apparire, apparire ciò che si è.

Nome. Apparire. Essere. Questo è il mio Pensiero, l’Anima che intendo trasmettere.

Può un oggetto racchiudere un anima ? Posso trasmettere anima a una cosa, vederla cambiare, staccarsi dalla sua condizione inanimata e renderla quindi messaggera della mia anima ? Del resto quando una cosa è fatta con passione non si dice forse mettendoci l’ anima ?

Il compito del messaggero è quello di raccogliere, custodire, viaggiare, resistere alle avversità e infine porgere. Nel suo tramite raggiungo una persona lontana, le nostre voci si incontrano, le mani si toccano, porgono e accolgono.

C’è un luogo nel quale ho scelto di mettere i nomi del mio pensiero, della mia anima; un luogo nel quale sono sicuro arriveranno le mani di quella persona. Così il mio messaggio la mia anima dalle mie mani passerà alle sue mani e arriverà così a quella persona.

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l'amore è sempre sincero, è chi lo promette a mentire >>>
quest'uomo è un tatuatore >>>
per la mia bimba... >>>